I mostra personale nel 1976 presso la galleria «La Spatola» a Roma
Aggiornamento: 24 mar 2023
II pittore Ucci è uno di quei casi che sconcertano e provocano: sconcertante infatti è la sua linea sempre contratta, tesa, talora spezzata in angolazioni nervose che racchiudono lo sguardo in precisi punti prospettici; provocatoria, poi, Ia sua tematica, sempre drammatica, impegnata, che si risolve non nel prevedibile e tanto di moda discorso demagogicamente politico, bensÌ nell'ironia o nella smorfia o, ancora, nella enigmatica pietrificata fissità dei suoi volti scavati, delle membra scarnite, della figura ridotta all'essenziale.
Sconcerta e provoca ancora questo artista giacché neII'attuale consumismo dell'arte, soggetta sempre piu ad inflaz;one, rifugge dalle tematiche generalmente sociali che tanta fortuna arrecano, evita i conformismi pittorici che sempre trovano largo mercato,e incentra la sua ricerca sull'uomo visto come soggetto-oggetto del drammatico tracollo della società industriale.
La pittura di Ucci evade dalla dimensione storica dell'oggi per porsi al di là, nel futuro prossimo, con occhio lucido e realistico, immersa nel dramma dell'aridità totale e dell'essere che vede vanificarsi la ragione stessa di essere. Non si tratta, comunque, di una fuga, di un'evasione, bensi di un progressivo e rapido svuotamento del reale che tende ad annullarsi:
si noti come attorno alla figura vi sia l'assenza totale di ogni oggetto, iI vuoto assoluto ove solo l'uomo campeggia, iI superstite che ha distrutto per distruggersi. In questa visione di dolore cosmico ogni speranza è spenta, ogni fede: iI Cristo è ancora ucciso dalI'uomo e, deposto dalla Croce, resta solo, di pietra,innanzi alla follia del mondo. Il Suo messaggio d'amore e di fratellanza si è perso, inascoltato, nei deserti. L'uomo, « con Ia sua scienza persuasa allo sterminio », è ancora quello « della clava e della fionda ».
Negli spazi vuoti e interminati di Ucci, nei suoi silenzi metafisici, nelle figure rarefatte, ascoltiamo la tragica elegia di chi si è accorto che è giunta la fine.
Mario di Bitonto
Gianfranco Ucci è nato 26 anni fa a Roma dove vive e opera, alternando l'attività artistica e le mostre agli studi di Architettura.
Nel corso del 1976 ha preso parte a numerose collettive e, dopo la recente esposizione al Palazzo dei Congressi di Roma è presente con un'altra personale alla galleria «La Spatola».
All'attività di Ucci si sono interessati giornali come: ll Messaggero, Eur - Notizie, Momento Sera, La sponda, Paese Sera etc.
Sergio Gatti
Riferimenti bibliografici
Catalogo Generale Artisti
Catalogo Artisti del Lazio
Center.Italiani - U.N.E.D.l.- lnternational Art
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